Verona sito UNESCO
Verona, nel 2000 è stata iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. I motivi sono: “La storica città di Verona, fondata nel I secolo a.C., ha conosciuto periodi di espansione nel XIII e XIV secolo sotto il dominio della famiglia degli Scaligeri e dal XV al XVII secolo sotto la Repubblica di Venezia. Costituisce, inoltre, un eccezionale esempio di piazzaforte. Verona ha conservato un notevole numero di monumenti antichi, di epoca medioevale e del Rinascimento. È una città di cultura e di arte”.
Sembra però che il patrimonio storico-monumentale della nostra città non sia tenuto nella giusta considerazione. Le mura magistrali austriache, nella loro parte esterna al centro città, sono state utilizzate per costruire centri sportivi e parcheggi ed ora, grazie ad un finanziamento pubblico, anche per realizzare delle piattaforme per skateboards. I muri di scarpa e gli orecchioni della cinta fortificata dovrebbero essere bonificati da tutte le infrastrutture che ne impediscono una lettura completa. Non ho nulla contro le attività sportive, anzi, ma andrebbero localizzate nei luoghi idonei, sulla base di una corretta pianificazione urbanistica, che manca a Verona da troppi anni.
Ma non sono solo le mura a dover essere riportate, dove possibile, alla loro struttura originaria, ma anche i vari edifici costruiti tra il 700/800, ridipinti frettolosamente con pitture al quarzo e contorni lapidei verniciati con una ” boiacca” tipo tufolina; così come risulta grave la cancellazione di vecchi intonaci ancora saldi (palazzo Turchi ai Puoti, parte quattrocentesca). A Verona, manca un serio piano colore, sarebbe opportuno provvedere al più presto. Molti edifici del centro storico hanno ancora i colori di terre, prima di sostituirli si dovrebbe ricostruire la tipologia del colore stesso e i rapporti spaziali con il contesto in cui sono inseriti. Rinunciando a questo, perdiamo la storia del rapporto della città col suo territorio. I colori naturali continuano a vibrare per sempre pure invecchiando e raccontano una storia. Il colore per Verona è sempre stato fondamentale. Il periodo medioevale è stato caratterizzato dalla splendida bicromia del cotto e del tufo; così come il giallo dei conci di tufo disposti ad opus incertum nell’apparecchio murario delle grandi opere absburgiche.
Il nostro centro storico deve tornare ad essere un “Luogo” e non una zona anonima di consumo turistico.
Altrettanto gravi sono le manomissioni degli elementi strutturali dei palazzi storici, come l’ampliamento delle finestre al piano terra di palazzo Murari Bra, lato via Flangini.
Il nostro centro storico sta subendo dei veri oltraggi. Continuando in questo modo perderemo un prezioso patrimonio storico legato al territorio.
La stessa Sovraintendenza, nonostante le sue difficoltà per la carenza di mezzi, dovrebbe sorvegliare e intervenire per bloccare un processo di degrado in continua espansione.
Giorgio Massignan coordinatore Veronapolis
Franco Macaccaro
Enrico Scognamillo
Veronapolis
La Soprintendenza è sempre vigile, ma deve combattere con i liberi professionisti che distruggono, piuttosto che salvare reperti, affreschi e decorazioni antiche, oltre che ritrovamenti. Purtroppo non hanno soldi per intervenire.